Puravita, un salto di qualità anche in mixology
Tra i cocktail migliori che abbiamo provato nel #beachclubtour 2025 meritano una citazione quelli del Puravita Beach Resort, premiato nei giorni scorsi con il San Greg Award – Best design beach club 2025 per la Sicilia. Realizzata in versione “normale” o low alcohol, la mixology della struttura che si trova nei pressi di Isola delle Correnti, il punto più a sud della Sicilia “continentale” (Tunisi è poco più a nord come latitudine) ha una marcia in più grazie a una coppia di bartender che Mattia e Giuseppe Rapisarda, i gestori del Puravita, hanno scoperto in Spagna e portato subito con loro.
Anche in cucina si notano progressi, frutto degli studi e della pratica di Mattia, il più giovane dei Rapisarda (Giuseppe è il padre), che durante l’inverno gira l’Europa per apprendere tecniche e segreti dei grandi chef. Tra i piatti in carta, il più gettonato è il pacchero con crema di pistacchio e gambero rosso, tra i secondi lo spada o in alternativa la carne di angus, con la tagliata che è super richiesta. I dolci non sono strettamente regionali: in carta troviamo la crème brulée, la panna cotta e il tiramisù.
I vini? Domina la Sicilia, com’è giusto e logico. E anche lo spritz viene preparato con bollicine dell’isola, non con il “solito” prosecco. Quando poi cala il sole, la vita si anima soprattutto la domenica sera, quando il Puravita mantiene un ritmo slow fino al tramonto per permettere al suo “vicino di casa”, il Lido Dune, di gestire il proprio aperitivo senza inutili concorrenze; quando il Dune conclude, la gente si sposta al Puravita dove è festa per altre due ore.
Il Puravita, tre ombrelloni di rating secondo Guida ai migliori beach club d’Italia, si conferma come un luogo di profonda affezione per i suoi clienti: lo scoprono, ci vengono per una volta e poi non se ne vanno più via. Questo è sicuramente dovuto alla location suggestiva, allo stile impresso dai Rapisarda come “sauvage luxury beach”, al distanziamento tra postazioni, alla bellezza del mare e a mille altre cose. Ma la più importante, secondo noi, è il fattore umano. Giuseppe ci ha messo la passione e l’entusiasmo, Mattia ci sta mettendo tutta la sua professionalità. E anno dopo anno, il livello aumenta.
