I dieci trend dell’estate 2025

Light Di Masi Guolo

L’inizio di giugno segna anche l’inizio dell’estate meteorologica e, stando alle previsioni che indicano temperature prossime o superiori ai 30 gradi per il weekend lungo, rappresenterà anche l’inizio della stagione nelle principali località di mare. Con i beach club già in maggioranza operativi, è quindi tempo di #summer2025 e “Guida ai migliori beach club d’Italia”, la prima guida italiana che ha selezionato e valutato i 300 stabilimenti balneari top del nostro Paese – ideata e curata dal giornalista Andrea Guolo e dall’attrice e storyteller Tiziana Di Masi alias La Signora in Dolce in veste di consulente esperienziale (Morellini Editore) – ha identificato i dieci trend che caratterizzeranno la bella stagione all’interno delle strutture balneari più iconiche d’Italia. Quali sono le tendenze? Ecco una sintesi di quanto compare all’interno della guida, presente dal 2 maggio nelle migliori librerie e acquistabile anche online sui principali siti dedicati.

1. Green is the color
Il green del prato, delle piante e degli alberi rappresenta la naturale alternativa rispetto agli ombrelloni per proteggersi dal sole. Gli stabilimenti balneari più innovativi sono quelli che tornano alla natura, realizzando dei veri e propri giardini in prossimità del mare.

2. La colazione? Si fa in spiaggia
Tra i momenti di consumo, cresce nettamente l’attenzione verso la colazione. Il primo pasto della giornata consumato fronte mare è una “coccola”, un desiderio che i clienti possono realizzare a un prezzo accessibile ma con elevate aspettative di qualità dell’offerta: gli stabilimenti iniziano pertanto a dotarsi di un reparto pastry dedicato ai prodotti da forno.

3. La magnum di rosé (fermo)

Se qualche anno fa il rosé era un fenomeno legato più alla bollicina o al consumo locale, ora l’Italia si è “provenzalizzata”, sposando d’estate la causa dei vini rosati fermi e di colorazione rosa pallido. La scorsa estate, nelle spiagge più trendy e a bordo degli yacht, la magnum di rosato fermo è stato uno dei must.

4. Sunset, dancing on the sand
Dopo il terrore della pandemia, le spiagge sono tornate a riempirsi di gente che non sta nella pelle per la voglia di far festa e di ballare sulla sabbia. Certo, le restrizioni tendono a essere sempre più stringenti ed è difficile far rispettare i divieti, i limiti e tutte le regole che un luogo “delicato” come la spiaggia impone. È per questo che il “dancing on the sand” delle nostre estati si sta sempre più spostando dalla notte all’ora dell’aperitivo.

5. La delivery agli yacht
Ecco un nuovo business per gli stabilimenti balneari: consegnare a bordo degli yacht le loro specialità gastronomiche, i vini e i cocktail (quest’ultima è un’impresa più difficile ma non impossibile). Per farlo, si stanno organizzando con servizi di delivery che ricordano, in qualche modo, quanto è già accaduto nelle città.

6. Arriva il beach club con resort
Laddove è possibile, stanno aumentando gli investimenti dei gestori di beach club nella realizzazione di strutture, fisse o mobili (glamping), per dare ai propri clienti la possibilità di vivere la vacanza in spiaggia H24, pernottando vista mare e potendo iniziare la giornata già con i piedi sulla sabbia.

7. L’ora della tequila (e del low alcool)
Il fenomeno del gin ha toccato il suo apice. Ora, dopo aver conquistato gli Stati Uniti e le grandi metropoli mondiali, sembra essere arrivato anche nelle spiagge italiane il momento della tequila e degli altri distillati messicani come il mescal. Se nella mixology il trend latino è già ben avviato, tutti attendono il momento della verità per i cocktail a bassa gradazione e ancora di più per i vini dealcolati.

8. Boutique a marchio
C’è l’importanza crescente del merchandising del beach club che, in quanto club, ha la possibilità di creare i capi di abbigliamento e gli accessori a marchio proprio. Nei casi più eclatanti, questo è un business davvero rilevante per la struttura. Poi c’è anche la possibilità di creare, all’interno dello stabilimento, uno spazio dedicato alle boutique del territorio.

9. Take over? Pro e contro
Nella stagione 2025 vedremo quasi sicuramente arrivare altre spiagge brandizzate, ma si tratta di una coda del fenomeno, perché in realtà i beach club più evoluti hanno già iniziato a limitare o escludere del tutto il cosiddetto take over. Il motivo è semplice: c’è il prestigio del brand che entra come partner, ma c’è anche la perdita di identità dello stabilimento.

10. Gestioni separate tra beach club e ristorante
I clienti esigono un livello di servizio sempre più alto, dalla spiaggia al beach restaurant. Di conseguenza, chi nasce balneare inizia a prendere in considerazione l’idea di cedere all’esterno la gestione della ristorazione. In prospettiva, arriveranno nuovi gruppi di ristorazione, anche i più blasonati, nelle spiagge italiane, seguendo l’esempio di successo di realtà quali Langosteria, per citarne una.

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